venerdì 12 settembre 2014

Per laurearti devi rinunciare alla Privacy?

Per tanti studenti universitari, almeno si spera, arriva il tanto atteso momento: la tesi è finita e ci si prepara alla laurea.
Si invitano parenti ed amici, ci si prepara per gustare questa importante tappa della vita, ed al tempo stesso si pensa al salto nel buio, a come in pochi mesi la vita cambierà, a come da studenti ci si trasformerà in lavoratori, con un po' meno sogni nel cassetto e più soldi in tasca.
Si arriva in ufficio all'Università, si consegnano i documenti e assieme in alcune Università, come a Padova, si richiede anche l'iscrizione ad Almalaurea, per aiutare i giovani laureati ad inserirsi nel mondo del lavoro. In mezzo alle pratiche burocratiche, si cerca di far tutto al meglio e prima possibile, anche se, ovviamente, meno ce ne sono meglio è.
Cos'è però Almalaurea? Si definisce "un ponte tra Università e mondo del lavoro". Ma ecco cosa riportato in calce nel loro sito, sotto la voce aziende:
Tutti i servizi dedicati alle aziende vengono effettuati da AlmaLaurea srl, società interamente controllata dal Consorzio AlmaLaurea, autorizzata dal Ministero del Lavoro all'esercizio dell'attività di ricerca e selezione del personale (iscritta all'Albo delle agenzie di lavoro sez. IV - autorizzazione definitiva Prot. N. 0001543 del 21/01/2008) e all'attività di intermediazione (autorizzazione in via provvisoria prot. 39/15554 del 27/11/2013).
Com'è possible che un'agenzia interinale abbia accesso ai dati di tutti gli studenti, che sappia già in principio chi si laurea, che li utilizzi per tutte le sue statistiche ed indagini di mercato?
Ancora una domanda: perché tutto questo? Per aiutare gli studenti?
Aggiungiamo poi che il giro delle agenzie interinali lo fa chi ha finito la laurea, non chi deve pure pensare al voto che presume di ricevere, e che ha tutt'altro per la testa.
Provate a mettervi nei panni di un'azienda pronta ad offrire lavoro, e fatevi cedere dei CV da Almalaurea, o magari a pubblicare un'offerta nel loro sito.
Ecco un esempio. Come si può vedere, un annuncio per 60 giorni costa 550 euro.
Ora, se invece si volesse assumere qualcuno del database, vi sono tanti stupendi servizi nel sito, ed alla fine, il CV lo si consegnata gratis? Perché altrimenti non sembra molto etico speculare con dei dati ottenuti "pena non ti laurei nell'Università pubblica".
Infine, per concludere, chi spenderebbe tutti questi soldi per assumere? Ad averli sono le multinazionali, non certo interessate a studenti di filosofia, ma a profili specializzati. Insomma, la crema sarebbe presa alla fonte, senza neanche lasciarla entrare nel vero mercato del lavoro.
Aspettiamo un'Alma risposta.

mercoledì 11 dicembre 2013

Quando scrivi, scrivi con prudenza...allaccia le virgolette

Qualcuno si ricorda il gruppo Facebook "Uccidiamo Berlusconi"? E poi le indagini, la classificazione del gruppo come incitamento al reato, la persecuzione degli appartenenti a questo gruppo.
Pochi giorni fa un attivista scrive sul blog di Grillo, e ancora oggi, 11 Dicembre 2013, l'allarme è in corso. Il suo messaggio: "Prendete un fucile ed andate ad ammazzarli uno ad uno a casa" (cit. blog Grillo). Già il giorno dopo partono le scuse, le rimesse in discussione di quanto affermato: "era una provocazione", "chiedo scusa a tutti, alla mia famiglia...".
Certe cose non si devono dire. E' reato forse anche solo pensarle visto che sovvertono l'ordine vigente.
Ma cosa succederebbe se dicessi: ""ci vuole una strage" disse Mario". Io sono sono Mario, e non ho che la responsabilità di aver riportato il suo discorso. Tutti i giornalisti che riportano i discorsi sono immuni dai discorsi stessi per questo.
Insomma, il reato sotto sotto è l'avere un'opinione...Sbagliata? Violenta? Anticostituzionale? In quanto chi lo riporta non ha commesso il reato.
Emblematico il fatto che mentre l'attivista che scrisse di prendere un fucile ed ammazzare la gente ora sembra avere seri problemi, l'orda di gente che ha cliccato "Mi Piace" ne ha meno: non hanno incitato alla violenza del resto, sono stati incitati ed hanno recepito un messaggio. Se non lo mettono in pratica sarà dura accusarli di aver cliccato "Mi Piace".
Si può concludere quindi che bisogna avere un'opinione giusta, mi raccomando. Non pensate in modo sbagliato, almeno non voi. Meglio se non pensate proprio, meglio se vi limitate ad apprezzare le opinioni altrui, e se proprio vi da fastidio non avere opinioni proprie, sempre meglio scindersi, c'è sempre un vostro amico immaginario che si prenderà la colpa. Alla fine, l'amico immaginario si farà qualche giorno di carcere...immaginario, e potrà far tutte le evasioni immaginarie che vuole.
Insomma, proprio ieri sentivo un anziano urlare al bar "è arrivato il momento di fare una strage!" e per questo motivo è giusto che si becchi una bella condanna...immaginaria.
Ricordate, quando si scrive, bisogna scrivere con prudenza...allacciare le virgolette, mi raccomando.

domenica 21 aprile 2013

Euro e Scatole di Tonno

Siamo nel 1800. Le 20 lire italiane sono troppo simili ai 20 franchi francesi, che sono troppo simili ai 20 franchi svizzeri e belgi: sono tutte monete d'oro, 6,45 grammi, oro 900. Anche un cinese le avrebbe accettate senza problemi di cambio.
Le monete da 5 lire? Un monetone d'argento, come d'argento erano le 2 lire e la lira - ovviamente progressivamente più piccole.
Il resto era di rame - 10, 5, 2 e 1 centesimo, e quando serviva si utilizzavano i centesimi anche come materiale.
Inutile dirlo, le dimensioni tra le monete dei vari paesi, al pari dei materiali usati, spesso corrispondono.
Avevamo già l'Europa unita insomma, la Francia aveva già fatto il suo lavoro senza bisogno di Strasburgo e di tutto quello che segue. Quindi l'euro che ci sta a fare?
Dell'euro si salvano solo i centesimi di rame, che all'incirca corrispondono al loro valore, mentre il resto è zavorra. Zavorra sono poi le banconote, che da quando sono entrate hanno deciso che qualcuno poteva creare dei fogli che invece di servire come carta igienica avevano o stesso potere d'acquisto dell'oro, o dell'argento, o di qualunque altra merce di scambio.
Arriva l'era dei soldi virtuali, dove si utilizza denaro che nemmeno esiste.
Cosa verrà nel 2050?
Mettiamo via carta, oro, argento, rame?
Forse è ora di progredire con i conservanti, così per prepararci alla crisi ci muniremo di stock di scatole di tonno.